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L'ARTE SFIDA IL TEMPO
Mostra Internazionale D'Arte Contemporanea

un dialogo tra Arte & Moda

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Galleria Milanese presenta: Mostra Internazionale L'ARTE SFIDA IL TEMPO, a Brera, Milano, Italia, Direzione Scientifica Architetto Barbara Crepaldi, a cura di Roseli Crepaldi e Antonio Castellana, presentazione Giada Tarantino. Alla sfilata ha partecipato un numeroso pubblico che ha apprezzato gli abiti realizzati con le opere degli artisti vincitori.  
Di seguito i nomi dei dieci artisti selezionati per il Premio Alla Carriera:
MAURIZIO D'ANDREA - ITALIA
PAOLO SOLEI - ITALIA
LAURA CARBAJO - ARGENTINA
NADIA MARTORANO - ITALIA 
AUDRE KEENAN - SCOZIA
HALINA BENKOVICKS - ITALIA
JEAN BEAUSOLEIL - CANADA
FLAVIA JACKSON - STATI UNITI
MARIJA DONKOVIC - ITALIA 
ALDO CLAUDIO MEDORINI - ITALIA 
Artisti Invitati:
Soundscapenet - Giappone,  Swati Ghosh - India,  Mariolina Morciano - Italia, Gisella Abatte - Italia
PREMIO HORS CONCOURS 2023 della Galleria Milanese
ANTONIO FIESOLI 
Ringraziamo ancora una volta a tutti i partecipanti.
Fotografia: Max Sebastiani

Roseli Crepaldi - Direttrice della Galleria Milanese

Premessa della Curatrice

Roseli Crepaldi

In questo millennio moda e arte si promuovono con impressioni incrociate e condivise, dialoghi pieni di differenze e coincidenze che si presentano come un evento visivo,  partecipativo e arricchente perché mette in luce aspetti che rimangono chiusi nel  dietro le quinte creativo.   La moda adattata alla vita reale ha sempre avuto la necessità di esserlo  funzionale, il suo rapporto con l'arte e l'industria, sembra essere ben lungi dall'appagare gli ideali dell'arte  per l'arte; anche la moda è un concetto non sempre  rappresentativo del mondo dell'arte. In varie situazioni sia la moda può utilizzare strumenti estetici dell'arte che l'arte può utilizzare elementi del linguaggio della moda. Sono molti gli artisti che portano in passerella l'estetica dell'arte contemporanea. Nascono così le cosiddette sfilate/performance.  Secondo Florence Müller  ci sono una serie di azioni e movimenti che dimostrano l'interesse reciproco tra arte e moda. All'interno di questo spettro, l'abbigliamento può essere posto come supporto delle più svariate domande, andando sia dall'arte alla moda che nella direzione opposta. Alice Mackrell  indica che i legami tra arte e moda possono essere identificati dall'inizio del Rinascimento, cioè dalla nascita della moda.   Ad esempio, artisti rinascimentali  come Antonio Pisano, detto Pisanello, hanno sviluppato, oltre ai dipinti, modelli di abbigliamento e disegnato modelli tessili o ricamati per gli indumenti indossati nelle corti delle città rinascimentali italiane. Già nel XX secolo Paul Poiret  fu uno dei primi stilisti a utilizzare la collaborazione – consapevole – di artisti d'arte d'avanguardia, perché le loro esperienze portavano una nuova visione. Poiret ha usato proprio questa forza ostile e scioccante dell'arte moderna. Non solo utilizzò artisti come Raoul Dufy  per lo sviluppo del design tessile, ma indossò lui stesso un manichino fotografato da Man Ray  e indossato sulla copertina “ La Révolution Surréaliste”.  Balla traduce in tessuti gli elementi di sintesi studiati nella pittura come la velocità della linea, le forme di rumore e i ritmi cromatici.  Contro la moda pastorizzata borghese, il futurismo esplode con un abito che riposiziona l'individuo nello spazio urbano. Le idee futuristiche di Balla incoraggiano un certo numero di artisti – tra cui Thayaht  – a creare una casa d'Arte, dove sviluppano oggetti, progetti di decorazione d'interni e abbigliamento .   La moda negli anni sessanta nasce da uno scenario dove il pret-a-porter è una realtà già consolidata dal decennio precedente. Come quando Lucio Fontana  – insieme a Bruna Bini – usa l'abbigliamento come supporto per l'espressione del suo manifesto spaziale, 'riparando' le sue tele strappate in abiti. Bruna Bini, oltre a questa collaborazione, promuove nel 1961 una sfilata di abiti d'artista13 presso la sua maison di Milano.  Questo scenario di dialogo tra arte e moda (internazionale e nazionale) non era estraneo ai creatori delle collezioni Rhodia, così come non è stato ignorato da Livio Rangan. La ricerca di riferimenti creativi sia nelle capitali della moda (Parigi, Milano, Londra e New York) che nella produzione artistica contemporanea è stata un mezzo costante del processo creativo delle collezioni. Infine, sono oggetti che si sfidano come espressioni dell'arte contemporanea, pur essendo manifestazioni del design dell'abbigliamento.

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